Anna Dall'Olmo Don Silvio Favrin, 09-Agosto 1995
Marco , 15, 33-39
- Abbiamo ascoltato il grido e la preghiera di Gesù. Anche Gesù é “turbato” di fronte alla morte, e sulla croce, mentre “si fa buio” attorno a lui, grida: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
- Per noi quel "forte grido" di Cristo, condannato a morire giovane, deve diventare la testimonianza della sofferenza e del mistero di fatti, quali il dolore innocente, la morte di Anna, di Cristiano, di don Valerio ucciso dalla leucemia, dei volontari massacrati in Zaire con i figli, dei bambini e dei giovani di Bosnia e Croazia e di tutte le guerre, dei morti di miseria e di fame: di tutta quella tragica realtà che segna come una stigmata crudele la vita e la storia umana. Il dolore e la morte dei giovani sono terribili, assurdi ... eppure necessari per partecipare al Mistero pasquale della Redenzione del mondo con Cristo Crocifisso e Risorto e rinascere "nuove creature" a immagine di Dio. Preghiamo con Gesù: Padre, nelle tue mani affidiamo la vita di Anna e di tutti i nostri morti: siano con i tuoi santi, nella libertà della gloria dei figli di Dio. Per questa speranza Anna diceva agli amici: "quando muoio fate festa".
- Ora noi siamo quelli che vivono ancora. I genitori Cristiana e Giovanni, i fratelli Giorgio, Andrea e Marco, la nonna, gli zii, i parenti ... essi custodiranno nel l'oro cuore, colmo di affetto, commozione e di ricordi, le parole e i gesti di Anna E per noi che cosa significa il "passaggio" cosi breve e cosi luminoso di Anna nella nostra vita e nella nostra comunità? Quel suo sorriso limpido era un dono grande per tutti. I giovani , da una parte dell'opinione adulta , sono considerati senza ideali , sazi di tutto, pieni di pretese, incapaci di sacrifici.. . Anna si preparava al futuro con impegno, spirituale e culturale, e con la solidarietà e l'amicizia verso gli altri. I grandi ideali della Mondialità e della pace; del Volontariato internazionale e locale; della presenza nei Gruppi di preghiera, di aiuto al 3° Mondo e ai lebbrosi ... sono gli ideali vissuti da Anna e da tanti giovani suoi amici e amiche, con generosità, purezza di cuore, entusiasmo e amore. E lo hanno riaffermato ieri sera in una Veglia di preghiera, attorno al fuoco. Spesso il “disagio giovanile" é protesta e rifiuto di un mondo "vecchio", troppo chiuso negli interessi e troppo poco attento ai valori in cui i giovani vogliono credere, per un mondo nuovo: meno egoista e arido e più fraterno, umano, evangelico
Aiutiamoci, giovani e anziani assieme, a conservare viva la presenza di Anna: la sua voglia e gioia di vivere e di fare, i suoi ideali, le sue speranze di bontà e di pace .... e non sarà morta invano; sarà, dice il Signore, come il seme di frumento che se muore non resta solo, ma produce molto frutto (Giov. 12, 24 ).