IL DIRITTO ALL'ACQUA Don Silvio Favrin

“Ho imparato che oggi 1 miliardo e 400 milioni di persone sono senza acqua potabile e hanno sete.

Ho imparato che l'acqua ha tanti colori, non è uguale per tutti: è bianca, blu e soprattutto marrone, come la vede e la beve la maggior parte dell'umanità, perché è sporca di fango e portatrice di batteri, malattie e morte.

L’acqua, bene fondamentale per la vita e l'ambiente, è negata come diritto di tutti, perché diventa una merce, un affare privato da usare per interessi nazionali nell'industria e nell'agricoltura; o da imbottigliare e vendere da multinazionali, a caro prezzo, per pochi, a scapito dei poveri.

Perché il problema non è nella scarsità dell'acqua, ma nella cattiva gestione. i più noti ‘marchi' (San Benedetto, San Pellegrino, Lievissima, Ferrarelle) sono proprietà di multinazionali come Nestlè e Danone. In Italia le acque commercializzate sono 266: un affare enorme, e gli italiani sono i più grandi consumatori al mondo di acqua minerale.

Ogni anno 5 milioni di persone muoiono per malattie legate alla mancanza di acqua potabile, per malaria, diarrea, gastroenterite Non è possibile restare indifferenti di fronte a tante sofferenze e ingiustizie. Oggi circa 50 guerre sono combattute per il controllo dell'acqua: del Nilo, del Gange, del Giordano, del Tigri e dell'Eufrate eccetera, e in avvenire i conflitti saranno più frequenti. Nel futuro prossimo sarà l'acqua, non il petrolio, a promuovere guerre.

Così l'acqua, segno di benedizione e di vita, di purificazione e di liberazione evangelica ed umana, diventa motivo di conflitti e di morte. Si capovolge la profezia messianica di Isaia: ...M la pianura lussureggiante si trasforma in deserto a causa della nostra stoltezza."

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