GLI SCRITTI DI DON SILVIO FAVRIN Prefazione del libro: Cantico - tra memoria e profezia
Per celebrare i 65 anni di sacerdozio di Don Silvio Favrin, in agosto 2012 è uscito il libro "Cantico - tra memoria e profezia" che raccoglie alcuni dei suoi scritti.
Potete anche scaricare e leggere la versione testo di "Cantico - tra memoria e profezia" in formato PDF. Ho avuto l'onore di scrivere la prefazione di questo libro che potete leggere qui.
Prefazione
Sono passati vent'otto anni da quel giorno, ma me lo ricordo ancora come fosse ieri.
Don Silvio era seduto per terra con le gambe piegate e con i petali dei fiori nelle sue mani congiunte. Il prete bramino venuto per celebrare il matrimonio lo guardava divertito mentre gli chiedeva di ripetere le preghiere e compiere gesti rituali, ma Don Silvio era serio e ascoltava la mia traduzione simultanea e tutte le parole con grande attenzione.
Due anni prima, nella chiesa di San Leopoldo a Padova, Don Silvio era stato il compare al nostro matrimonio cattolico. Dopo la nascita del nostro primogenito, Marco, mia moglie Nadia dall’Italia mi raggiunse in India, accompagnata da Don Silvio e Maria Grazia, testimoni di matrimonio. (Immagine 1: Don Silvio come testimone al nostro matrimonio a Padova, 1982)
Mia madre desiderava, per se, per la famiglia e la sua fede, completare la mia scelta con la celebrazione del matrimonio in rito Indù. E così facemmo.
Il matrimonio indiano era stato organizzato nel cortile della nostra casa a Nuova Delhi e per questo matrimonio, Don Silvio, aveva accettato di fare il padre della sposa, poiché il padre di Nadia era deceduto.
Il matrimonio indiano inizia proprio con il padre della sposa, il quale deve recitare le preghiere e offrire fiori, incenso e latte per propiziare gli dei, i venti, i pianeti e le forze della natura, affinché tutto sia pronto per accogliere gli sposi.
Allora non conoscevo Don Silvio ancora bene e avevo qualche dubbio se lui, un prete cattolico, voleva immedesimarsi nel ruolo del padre della sposa che recita le preghiere indù. Invece lui si rivelò un antropologo, studioso delle culture, che osservava e ascoltava tutto con grande attenzione, per cercare di capire la quintessenza di tutto, persone, religioni, fatti, gesti ed eventi. (Don Silvio come padre della sposa al nostro matrimonio in India, 1984)
In questi trenta anni che ci conosciamo, vi sono stati diversi momenti, qualche volta anche di crisi, in cui ho cercato il suo aiuto. Semplice, pratico, pragmatico e ironico, lui ha ininterrottamente saputo sdrammatizzare e arrivare sempre agli aspetti essenziali delle mie questioni, affinché io trovassi risposte e soluzioni.
Negli ultimi anni, ho scoperto il gusto di stare insieme a lui, tranquilli e rilassati, per parlare di cose poco serie o importanti e mi piace quando riesco a cogliere il scintillio divertito negli suoi occhi che accompagna le sue battute, anche quando sta poco bene.
E' sempre stata una persona mite e gentile, ma in questi ultimi anni, sembra circondato da un alone di pace contagiosa.
Scrivere queste parole mi emoziona, forse perché mi fa capire, quanto importante è stato per me conoscerlo così.
Bruce Chatwin nel suo libro "Le vie dei canti" raccontava dei canti rituali dei popoli aborigeni dell'Australia, che racchiudano dentro di sé i miti della creazione e le mappe geografiche del territorio. Ogni canto rappresenta un percorso geografico reale seguito da uno dei gruppi nomadi quando si spostano. Allo stesso modo penso che anche l'amicizia sia una via del canto, che racchiude e illumina le memorie dei momenti passati insieme.
La nostra via del canto, seguendo il destino, ci ha trovato e ha tessuto tanti nodi che legano le nostre vite.
Caro amico, compagno, fratello e padre, sono proprio felice che ciò sia successo. Tanti auguri per i sessantacinque anni del tuo sacerdozio.
Sunil Deepak