PIETRA NERA GLI SCRITTI DI ZAHOOR AHMAD ZARGAR
Quando soffia il vento del ricordo,
il sonno va via dalla testa
ed il cuore balza alla gola.
Così si aprono gli occhi dell’anima
che prendono forma di uccelli
e volano lontano
dalla convulsa vita di città.
Ecco, laggiù, un piccolo paese
dalle dolci case:
campi sterili,
pance vuote dei bambini,
polvere e fango
che pongono domande fisse
alla tua mente.
Desiderio di una vita migliore,
cercata di porta in porta
in una terra estranea.
Tagliata dentro il petto della montagna,
a centinaia di piedi di profondità,
la miniera di carbone
ti ha aperto le sue braccia,
quando raccogli la pala
ed il corpo debole arranca
lungo ruvidi e neri cunicoli
mentre la polvere ti entra nei polmoni
e ti fa tossire,
fai sempre più fatica a vedere
e pensi a tanti altri, come te,
che hanno perso la vita.
Dolore, tristezza, angoscia
dietro cui si ravvisa la speranza:
carbone nero
facce nere,
tutte uguali,
nei giorni che nascondevano la felicità.
Adesso dicono che tutto è cambiato
ed il mondo è migliore.
Ma sento ancora voci strane:
immigrati
in cerca di nuove miniere.